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Un progetto amico. Un fuori programma a cura di Ergolab collaboratore di In NecessitĂ VirtĂą.Â
Lo chiamerò PINOCCHIO! (e gli porterĂ fortuna)Â
Sabato 14 dicembre, Teatro Serassi di Villa d’Almè.
Una storia nella storia, quindi. Con incroci, scambi, identificazioni dei personaggi della vita di Collodi e di quella di Pinocchio.
Personaggi buffi, divertenti, pericolosi, amorevoli. Uno spettacolo che utilizza diverse tecniche: musica, azioni, parole, narrazioni, luci, ombre, disegni.
Spettacolo per tutti, grandi e piccini.Â
Con: Carlo Biglioli, Walter Tiraboschi, Lello Cassinotti, Nick Baracchi e i Jolly Roger, Stefania Sala, Manlio Casali, Luca BaroniÂ
Canzoni: Carlo Skizzo Biglioli, dal libro/cd “Pinocchio - canzoni con il naso lungo” edizioni il Castoro;
Arrangiamenti e adattamenti musicali alla scena: Nick Baracchi;
Scenografie: Theo Biffi;
Video editing: Stefano Vitali
Regia a cura di Manlio Casali
Coordinamento e progettazione: Francesco Sala, Ergolab.
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“Lo chiamerò Pinocchio! (e gli porterà fortuna)” è presentato e organizzato dalla Cooperativa Sociale Onlus “la Perla Nera” che con il logo “Ergolab” si occupa dell’inserimento lavorativo di disabili, settore serigrafia e stampa.
Perché Pinocchio? Pinocchio è un personaggio ai margini. Pinocchio è e non è, sta e non sta, cerca ed è cercato… ma Pinocchio desidera, desidera sempre. Ha spirito. E’ Spirito. Desidera per sé, per il babbo, per la mamma fata, per gli amici; si distrae ed è distratto, Pinocchio. Pinocchio è vivo. Infine pare desiderare una condizione di normalità . Cioè - a quel punto della storia - una condizione di Umanizzazione. E diventerà bambino. Però. Però Novalis scrisse: “Quando uno Spirito muore diventa Uomo” Il premio dell’umanizzazione altro non è che il fallimento: il mito non può reincarnarsi quando nella grande lotta tra l’assoluto e l’umano vince l’umano, la Verità muore, muore lo Spirito, comincia la vita. Quando Pinocchio si trasforma, la sua storia finisce di essere interessante. E il racconto si chiude. Pare che Collodi, ad un amico che si complimentava con lui per la conclusione del racconto con la trasformazione in “bambino perbene”, avesse risposto: “ Trasformazione? Sarà … ma io non ricordo proprio di aver concluso a quel modo”.
Il Pinocchio di Ergolab.